Il Marmo di Carrara: origini e caratteristiche
Il marmo di Carrara, nasce come una roccia metamorfica formata da cristalli di carbonato di calcio, aventi dimensioni microscopiche. In sostanza si tratta di una roccia, simile a quelle che attualmente costituiscono le grandi scogliere coralline dei mari tropicali. Nell’antichità i Romani, di cui sono visibili ancora le cave, ne facevano grande uso trasportandolo via mare con partenza dal porto di Luni e pertanto lo chiamavano “Pietra di Luni”. Nell’epoca medievale, il marmo di Carrara fu impiegato principalmente per la costruzione di templi sacri, come le cattedrali, in Italia. Durante il Rinascimento, l’artista scultore Michelangelo Buonarroti, scelse personalmente in cava i blocchi per la realizzazione delle sue opere scultoree. Inoltre il marmo di Carrara, viene impiegato ancora oggi per la conservazione dei generi alimentari, come il famoso “lardo di Colonnata” ed i mortai, dove pestare il basilico, l’aglio ed i pinoli per ottenere il “Pesto alla genovese”. Grazie alla rilevanza del marmo di Carrara nel territorio, nella città stessa è presente “Istituto professionale per l’Industria e l’Artigianato del Marmo”, che è in grado di conferire una qualificazione specifica ai lavoratori di questo settore. Una frazione del marmo estratto dalle cave viene lavorata nei laboratori di scultura di Carrara, Massa, Pietrasanta e zone limitrofe. Questa è una breve descrizione di un marmo particolarmente pregiato, noto nel panorama nazionale ed internazionale, per la sua luminosità e bellezza, tale da renderlo così noto.